giovedì 27 ottobre 2016

IL REGALO di Giuseppe Novellino

Priscilla ormai è sveglia.
Si gira sul materasso Bioadat, la cui morbida fibra accarezza i movimenti del suo corpo nudo. Il lenzuolo termico la avvolge come una nuvola. Gli occhi sono ancora pieni di sonno, ma la mente ha già cominciato a vagare nel mondo della realtà quotidiana. La camera è immersa in una penombra azzurrognola, che la sera prima la ragazza ha creato per conciliare il sonno. Priscilla ha bisogno della semioscurità per dormire, ma odia il colore nero. Per questo ha programmato quel barlume tendente all’azzurro, colore che per lei è rilassante e che ha ammirato la settimana scorsa nel cielo della Riserva Ameba3, dove si è recata in gita scolastica.
Oggi è il suo compleanno, un giorno speciale.
Chissà se riuscirà a togliersi di dosso quel senso di malinconia che la accompagna da qualche giorno, da quando è rientrata dall’escursione con i compagni. Ha provato un senso di privazione, come se le fosse stato tolto qualcosa di molto caro, di estremamente vitale. In un primo momento ha pensato che questo sentimento fosse provocato da Kevin, il ragazzo di un altro Istituto che ha conosciuto durante la gita. Adesso, invece, è convinta che la nostalgia riguarda l’ambiente di Ameba3. Come farà a dimenticare quel paesaggio ameno, quel laghetto circondato da splendidi abeti, prati fioriti,  rocce incrostate di muschio verdissimo, le cime innevate, e il cielo cristallino?
Scaccia il pensiero e preme il pulsante sotto il guanciale. Con un debole ronzio fischiante, si materializza davanti a lei la piccola consolle per il controllo e il funzionamento della camera.
Si mette a sedere ed osserva le spie accese sul quadrante. Sceglie la funzione illuminazioni e seleziona la voce risveglio. Ha ben diciotto possibilità, rigorosamente legate alle quattro stagioni, molto realistiche nei loro effetti sulla stanza e sullo stato d’animo della persona che la abita. Si decide per la nona possibilità: Risveglio nella fattoria di nonna Adelina.
L’azzurro si schiarisce e le ombre del locale si dissolvono lentamente. Ritornano i contorni della camera e dell’arredamento. Dai pannelli che chiudono le due finestre a rombo, proviene una nuova luminosità che a poco a poco assomiglia a quella del sole di una mattina estiva. Sulle superfici dei pannelli si disegnano fughe di colline e rami di piante mossi dalla brezza.
Priscilla sa che, aprendo i pannelli, vedrebbe solo uno scorcio della megalopoli padana, con le sue geometriche costruzioni di plexiglas, cemento e acciaio. Ma il pensiero non la disturba più di tanto. Preme un altro tasto. Si diffonde una musica allegra e compaiono i dati riguardanti il nuovo giorno:
Oggi è il 30 aprile 2109.
Il sole sorge alle ore 6.07 e tramonta alle ore20.08
Su Mediolano Padano è previsto un tempo  nuvoloso, con deboli piogge a intermittenza.
Lo smog è al livello SALT-13, ma si prevede una puntata a SALT-16. Quindi, se esci dalle 14.00 alle 17.00, ti consiglio di indossare la mascherina PLUMB-JUNIOR con bomboletta incorporata all’atmosfera di violetta.
Non indugiare su pensieri troppo malinconici, fai della ginnastica e consuma ortaggi di stagione. Prodotto consigliato: asparago
Alla luce del mattino di Nonna Adelina si guarda nello specchio.
Il suo corpo nudo appare in tutta la sua grazia acerba. In fondo le piace. Ha superato il periodo in cui si vedeva o troppo magra o troppo grassa. Adesso, per esempio, le gambe non le sembrano così lunghe. I fianchi si sono un po’ allargati ma a tutto vantaggio nell’armoniosità dell’insieme. Il seno è ancora un po’ piccolo, però promette di diventare alto e sodo. Solo il naso non le piace: troppo lungo, appuntito e sottile. I capelli, invece, sono una meraviglia: una cascata d’oro che risalta ancora di più quando la raccoglie in una vistosa coda all’ultima moda.    
Ecco che in camera si diffonde la voce della madre: – Sei sveglia, cara?
Ogni componente della famiglia può starsene tranquillamente nell’intimità del proprio locale preferito e comunicare con gli altri come se stessero a tu per tu.
Priscilla fa un volteggio, riguarda con occhio compiaciuto le sue nudità e risponde:
– Sì, mamma, sono sveglia. Mi vesto e scendo in cucina per la colazione.
La famiglia Cremaschi è abbiente, di “Livello 8”. Abita in un lussuoso appartamento di Settore Segrate, disposto su due piani. Il palazzo è di recente costruzione, situato in una nuova zona residenziale a poca distanza dagli stabili della Cheng Servizi. Nei paraggi ci sono anche i depositi della Consorsi Metropolitani, e sul lato destro del giardino condominiale comincia uno dei sette grandi autoparcheggi del Supermegamercato Kastor. – Intanto ti auguro buon compleanno – dice ancora la mamma.
– Grazie – cinguetta Priscilla, infilandosi le mutandine.
Dopo aver fatto colazione in compagnia della cucina parlante NAT-rb, Priscilla torna nella sua cameretta per scrivere una pagina di diario. Di solito vi si dedica la sera, prima di coricarsi, ma quella mattina è vacanza, ha tutto il tempo a sua disposizione. E poi sente il bisogno di confidarsi con qualcuno.
In un primo momento ha pensato di parlare ancora con la mamma. Lo ha fatto attraverso la comunicazione intercamerale. Brevi parole per sentirsi dire da lei che è molto occupata e che in mattinata dovrebbe arrivare il regalo per il compleanno.
Accende il suo computer e si mette a scrivere o, meglio, a creare immagini con il nuovo programma Videologo, una vera meraviglia: sostituisce la tradizionale scrittura. Ha cominciato a usarlo da pochi mesi. Il senso del ricamo iconico, alla fine, viene anche tradotto nel seguente testo.
Il regalo più bello che mamma e papà potrebbero farmi è di andare a vivere in una Riserva, come Ameba3. Adoro tutti gli elementi del paesaggio alpino: i laghetti, le foreste di conifere, i prati scoscesi, le cime innevate, le mucche al pascolo, i ruscelli gorgoglianti e i cespi di rododendri. Tutte cose che ho studiato in scienze e in geografia, ma che ho anche visto di persona durante l’ultima gita scolastica. Sarebbe bello vivere in uno di quei posti, dove l’aria è pulita e la vita scorre tranquilla, in confortevoli abitazioni che rispecchiano l’antica architettura montana. Purtroppo la mia famiglia non può, per il momento, stare  nella riserva. Per chiedere il trasferimento in un luogo simile bisogna appartenere almeno al “Livello5”. E anche coloro che sono più ricchi devono rispettare una certa graduatoria.
Il cicalino avvisa che sta arrivando una video chiamata.
È Ilona, una sua amica. Appare seduta sul letto sfatto della sua cameretta, con le gambe nude, mentre sta dipingendo le unghie dei piedi. Da un orecchio le pende il filo dell’auricolare.
– Buon compleanno, Priscilla!
– Grazie, Ilona.
– Che cosa stai facendo?
– Sto scrivendo a me stessa.
– Diario?
– Sì.
– Che tenera!
– Quale lacca stai usando?
Vernicel di Donna Rosa.
– Wow! - Partecipi alla mia festa?
– È per questo che ti ho chiamata. Per sapere l’accesso di collegamento.
– Vorrei fare la festa a casa mia.
– Vorresti farla live, la festa?
– Sì.
– Nel senso di trovarci in dieci in un locale?
– Come si faceva una volta.
– Ma i tuoi cosa dicono?
– Non glielo ho ancora chiesto.
Ilona ha smesso di truccarsi e ora guarda nell’obiettivo. Sorride.
– È solo una tua speranza. Vedrai che i tuoi genitori non sono d’accordo.
– Ma io vorrei… 
– Tu sei un po’ antichista! La festa con il collegamento audio e video dà maggiori possibilità. Quando si è a tu per tu, si rimane distratti da tante cose.
– Ma potreste portarmi il regalo con le vostre mani.
– Per via elettronica, il dono viene descritto meglio. Quando è il mio compleanno mi piace aspettare il robot postino che me lo porta a casa il giorno dopo.
 - Sarà.
Ilona raccoglie le gambe, butta indietro i capelli. – Ti è passata la nostalgia di Ameba 3? A me non è mai venuta.
– Stavo cercando di dirlo a me stessa, costruendo immagini con il mio Videologo. 
– Ci sei riuscita?
– No.
– Non stare in pena. Ti richiamo.
– Per che cosa?
– Ma per il collegamento, no? Oppure per sapere se devo venire di persona.
 -  Va bene.
– Ciao Priscilla.
– A presto, Ilona.
Quella sera, Priscilla si ritrova nella sua cameretta.
È stanca, ma contenta. La nostalgia per i paesaggi della lontana riserva si è stemperata. Ogni tanto lancia un’occhiata al regalo di suo padre, sistemato in un angolo vicino a una delle due finestre romboidali. La giornata è stata frenetica. Prima la richiesta di fare il compleanno live. Poi la rabbia per il categorico rifiuto della mamma. Ma quando è arrivato il regalo di papà, il malumore è sparito. Non stava più nella pelle, vedendo quel dono che la riportava concretamente fra i boschi della Riserva, profumati di resina e di muschio.
Così si è lanciata nella festa on line con un’allegria davvero invidiabile.Tutti l’hanno lodata e ammirata, e sono rimasti meravigliati per quel regalo insolito e grazioso.
Ilona ha esclamato:
– Che tenero! Mi piacerebbe averne uno.
Priscilla avrebbe voluto darle l’indirizzo dove era stato acquistato, ma ovviamente non lo sapeva.
Ora si mette davanti allo schermo e alla tastiera. Ha sentito il desiderio di comporre ancora qualcosa sul suo diario.
 Con il regalo che mi ha fatto papà, mi sembra di stare in un bosco della Riserva. Lui mi capisce, più della mamma. Si è reso conto che io vorrei abitare in un luogo pieno di cose belle, di aria pura, e che faccio fatica a vivere in questa megalopoli. Quando tornerà dall’Australia, lo abbraccerò e lo bacerò con tutto il mio affetto. È un grande ingegnere. Corre per il mondo, spinto dagli impegni di lavoro. Io vorrei che stesse un po’ più con me e con la mamma, ma capisco che la sua vita indaffarata mi permette di vivere agiatamente. Guadagna molti soldi e un giorno potrebbe anche passare di livello.
 Dopo avere scritto il suo diario, Priscilla si spoglia.
Preme un pulsante, trasforma le finestre romboidali in pannelli che produrranno, al mattino, l’atmosfera luminosa che meglio gradirà per il risveglio. Tutta nuda, si avvicina alla gabbia dell’uccellino che suo padre le ha regalato. È di un amore indescrivibile. Giallo, con una testolina deliziosa, da cui spunta un becco argentato, con due zampette nervose che si aggrappano al trespolo.
L’uccellino ha saltellato tutto il giorno, passando dal trespolo al fondo della gabbia. Ogni tanto si aggrappa alla parete e cinguetta allegramente.
– Dovrai stare nella penombra, questa notte – gli sussurra Priscilla. – Spero che ti piaccia l’azzurro. È il mio colore preferito. Domani mi sveglierai con il tuo canto, vero?
L’uccellino adesso è immobile. Non muove più la testolina. Sta aggrappato al trespolo e sembra che ascolti la sua padroncina.
– Forse capisci quello che ti sto dicendo… 
Ma un sospetto atroce comincia a farsi strada nell’animo della ragazza.
Da un bel momento il volatile è troppo fermo per essere quella creatura vivace dei boschi e dei cieli limpidissimi. Allora Priscilla apre la gabbietta. È agitata, nervosa, e nell’armeggiare con lo sportellino scuote la casetta del suo piccolo amico. L’esserino si stacca dal trespolo e cade rigidamente sul fondo.
Priscilla lo afferra e nota che una zampetta non sembra bene attaccata al resto del corpo piumato. Allora tira la zampetta e si accorge che dall’interno emergono due fili plasticati.
    

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