mercoledì 2 novembre 2016

INTELLIGENZA NEL COSMO di Peppe Murro

Aveva percorso tutta la galassia alla ricerca di specie intelligenti.
Il viaggio era stato lungo e penoso: qua e là forme primitive di vita, ogni tanto esseri strani che evolvevano in atmosfere di ammoniaca e metano, ma niente che denunciasse intelligenza e men che mai tecnologia.
Piuttosto annoiato e scoraggiato -o uno più dell'altro- era giunto in prossimità di un sistema stellare marginale dove ruotavano ordinati diversi pianeti.
"Sarà come le altre volte", pensò, e gli venne voglia di passare oltre, ma l'innata onestà della sua specie e il severo addestramento militare glielo proibivano.
Attivò allora i sensori dell'astronave per scandagliare quel sistema: nella fascia esterna dei pianeti solo silenzio, ma nella fascia interna un pianeta bluastro fece accendere diverse spie di possibilità. Fu quasi preso da fervore ed in fretta approntò con cura gli apparati di ricezione.
Scoprì che quel pianeta era una selva di onde radio e di segnali elettromagnetici: "E' fatta, qui c'è intelligenza", pensò con soddisfazione ed ansia mentre gli arrivavano i primi segnali:
- XK NN  TI KPSCO ?
- CMQ LA KS + BLL 6 T 
- WEE KE F?
Non capì quel linguaggio nonostante il traduttore universale.
Cercò allora l'aiuto del computer di bordo, ma neanche da quello giunsero risposte.
Perplesso, si sorprese a tamburellare le sue tredici dita sulla poltrona, si grattò la testa col secondo braccio di destra mentre col primo si strofinava pensoso uno dei suoi tre nasi.
 Rifece di nuovo la procedura di ascolto: ricevere filtrare decodificare...e di nuovo quella pletora marasmatica di messaggi:
- DV SL DRT KE 6 1 MRD -XK NN M DC TVB ?
-MA KE KXX DC ! CRT KE TVB !
- N T CRE
MA SI TVB 
- = TVB.....
Non riusciva a capire, tutto gli sembrava un rumore senza senso..."o forse - pensò con un brivido- era un codice di intelligenze superiori e mai conosciute, forse anche pericolose"; ma per senso del dovere registrò tutto, dicendo che magari al suo ritorno lo avrebbero preso in giro per la sua sciocca pignoleria.
Riprovò ancora a decifrare quel linguaggio...niente, solo un ronzio inintellegibile.
Rifletté solo un attimo, poi si scosse, concludendo, fra contarietà e costernazione, che  forse la tecnologia era il retaggio di una civiltà passata, visto che al presente non v'erano segni palesi di intelligenza. "Sempre così, anche in quel pianetino della cerchia interna,come le altre volte, non c'è intelligenza".
Guardò dall'oblò la bellezza del pianeta che si avvicinava, poi, in fretta, con un po' di rabbia ed una certa amarezza, spinse al massimo i motori dell'astronave che fece una rapida virata vicino a quello strano pianeta con gli anelli e sparì nella notte cosmica.
 

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