Aveva percorso tutta la
galassia alla ricerca di specie intelligenti.
Il viaggio era stato lungo
e penoso: qua e là forme primitive di vita, ogni tanto esseri strani che
evolvevano in atmosfere di ammoniaca e metano, ma niente che denunciasse
intelligenza e men che mai tecnologia.
Piuttosto annoiato e
scoraggiato -o uno più dell'altro- era giunto in prossimità di un sistema
stellare marginale dove ruotavano ordinati diversi pianeti.
"Sarà come le altre volte", pensò, e gli venne voglia
di passare oltre, ma l'innata onestà della sua specie e il severo addestramento
militare glielo proibivano.
Attivò allora i sensori
dell'astronave per scandagliare quel sistema: nella fascia esterna dei pianeti
solo silenzio, ma nella fascia interna un pianeta bluastro fece accendere
diverse spie di possibilità. Fu quasi preso da fervore ed in fretta approntò
con cura gli apparati di ricezione.
Scoprì che quel pianeta era
una selva di onde radio e di segnali elettromagnetici: "E' fatta, qui c'è intelligenza",
pensò con soddisfazione ed ansia mentre gli arrivavano i primi segnali:
- XK NN TI KPSCO ?
- CMQ LA KS + BLL 6 T
- WEE KE F?
Non capì quel linguaggio
nonostante il traduttore universale.
Cercò allora l'aiuto del
computer di bordo, ma neanche da quello giunsero risposte.
Perplesso, si sorprese a
tamburellare le sue tredici dita sulla poltrona, si grattò la testa col secondo
braccio di destra mentre col primo si strofinava pensoso uno dei suoi tre nasi.
Rifece di nuovo la procedura di ascolto:
ricevere filtrare decodificare...e di nuovo quella pletora marasmatica di
messaggi:
- DV SL DRT KE 6 1 MRD -XK
NN M DC TVB ?
-MA KE KXX DC ! CRT KE
TVB !
- N T CRE
MA SI TVB
- = TVB.....
Non riusciva a capire,
tutto gli sembrava un rumore senza senso..."o forse - pensò con un brivido- era
un codice di intelligenze superiori e
mai conosciute, forse anche pericolose"; ma per senso del dovere
registrò tutto, dicendo che magari al suo ritorno lo avrebbero preso in giro
per la sua sciocca pignoleria.
Riprovò ancora a decifrare
quel linguaggio...niente, solo un ronzio inintellegibile.
Rifletté solo un attimo,
poi si scosse, concludendo, fra contarietà e costernazione, che forse la tecnologia era il retaggio di una civiltà passata, visto che al
presente non v'erano segni palesi di intelligenza. "Sempre così, anche in quel
pianetino della cerchia interna,come le
altre volte, non c'è intelligenza".
Guardò dall'oblò la
bellezza del pianeta che si avvicinava, poi, in fretta, con un po' di rabbia ed una certa amarezza,
spinse al massimo i motori dell'astronave che fece una rapida virata vicino a
quello strano pianeta con gli anelli e sparì nella notte cosmica.
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